La Cgil indice uno sciopero generale e una giornata di mobilitazione contro il genocidio in corso

Secondo gli organizzatori c'erano 25mila persone.
Un buon risultato in termini di aggregazione, è un buon punto di partenza. Peccato che però a Gaza si stia consumando l'arrivo e noi siamo fermi da troppo tempo “al punto di partenza”.
Governo Meloni, il popolo ti ripudia come ripudia la guerra, che vergognosamente non ripudi tu.
Firenze, 19/09/2025

Shaher Saad, Segretario Generale della Federazione Generale dei Sindacati Palestinesi, comunica con una lettera la sua gratitudine per l'iniziativa di sciopero enerale e la giornata di mobilitazione, come segnale concreto di solidarietà e vicinanza.
Ritrovo alle 17. Partenza alle 17:30. Guida il corteo un blindato della polizia, ma dietro i manifestanti sono davvero tantissimi.
Prima fermata, tutti a terra in segno di solidarietà per le vittime palestinesi. Parla un infermiere per gli oltre 1500 sanitari morti ammazzati sotto le bombe di Israele: “quelle bombe” dice “è come se fossero cadute anche qui”.
Seconda fermata. Oggi la nave di Emergency è partita con la Flotilla. Un rappresentante: "fermiamo il Memorandum"; e aggiunge: “ad agosto 2024, quando lo staff della nostra associazione è potuto entrare nella Striscia, perché per dieci mesi non era stata rilasciata l'autorizzazione, tutti gli operatori hanno testimoniato, giorno dopo giorno, la situazione estremamente drammatica alla quale era sottoposta la popolazione palestinese. Da subito l'hanno descritta come qualcosa di mai visto prima, nonostante avessero molta esperienza di contesto di guerra".

Il corteo volge al termine. Forti le parole dell'imam Izzedin Elzir: "ringrazio che il nostro governo abbia portato qualche bambino per curarlo qui, ma lo ringrazierei ancora di più se non mandasse le armi per uccidere questi bambini".
Per il segretario della Cgil Toscana, Rossano Rossi, i punti principali sono: sostenere il popolo palestinese e fermare il genocidio; opporsi alla deriva bellicista italiana ed europea; dire no alla cultura della guerra nelle scuole. “Non la Meloni, che è connivente, ma un'italiana che mi rappresenta è Francesca Albanese, che ha avuto il coraggio di denunciare cosa c'é dietro questa schifosa guerra”.
“Dove non c'é umanità non c'é democrazia, e non ci può essere giustizia sociale.”

Da qualche anno non partecipo molto volentieri alle manifestazioni, lo ammetto. Energie che mi pare vadano sprecate. Questa volta si trattava del primo sciopero generale indetto per Gaza. Certo, mi aspettavo qualcosa di più: da piazza Dalmazia all'Isolotto, passando per il viale Redi. Un giro piuttosto educato. Tra non-violenza e deferenza, c'è un abisso. La società del Capitale che, con atto di consumismo carnivoro, ha speso l'ultimo secolo a globalizzare, per via sanguinaria, popoli e culture, ed ora - nel pieno del suo fallimento annunciato - esegue lo sterminio finale, la condanna degli ultimi, con acme in Palestina, altro non vuole che conservare le caste nei loro privilegi. Infatti, anche oggi i privilegiati del centro città dormiranno sonni tranquilli.
E io sono senza voce.
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