“La devianza minorile, Il fenomeno youth gangs” di Maurizio Torti

Pubblicato il 5 dicembre 2025 alle ore 22:23

Il saggio scientifico “La devianza minorile, Il fenomeno youth gangs” della criminologa Giusy Calabrò con prefazione di Nicola F. Longo edito da Rubbettino analizza l’universo della devianza giovanile e delle aggregazioni antisociali con un approccio oggettivo e interdisciplinare incentrando il focus sui fattori di rischio e di protezione in ambito biologico, genetico, psicologico e sociologico.
La giovane ricercatrice, dal background poliedrico, si è già distinta per varie collaborazioni e riconoscimenti istituzionali in ambito tecnico e scientifico: Parlamento europeo, Senato, MIM e Tribunale di Verona, pertanto il fulcro del suo testo verte sulle gang veronesi e nazionali.
Il taglio dello studio è psicopedagogico, criminologico e sociopolitico e indaga le cause e le conseguenze della criminalità giovanile esponendo in modo innovativo e congruente le teorie del passato e quelle più recenti. La ricerca si fonda sulle scoperte più avanzate nel campo delle neuroscienze e della Criminologia dello Sviluppo riconosciuta dall’American Society of Criminology nel 2011. A ciò si aggiunge uno sguardo critico e storiografico sull’origine del fenomeno statunitense delle street gang per giungere alla nascita delle bande giovanili europee.

Il primo capitolo presenta un taglio psicopedagogico per offrire un’accurata analisi del disagio e della devianza adolescenziali, evidenziando i fattori di prevenzione e di rischio in vari contesti (famiglia, scuola, sport).
Mentre il secondo capitolo ha un approccio psicopatologico e neuroscientifico incentrato sui: fattori biologici e genetici predittivi dell’aggregazione deviante, il terzo capitolo delinea la criminogenesi relativa alla costituzione delle prime bande di strada statunitensi, come conseguenza dei flussi immigratori, fino alle youth gangs europee.
L’analisi è incentrata sui casi problematici che contraddistinguono le Generazioni Z e Alpha, ovvero le relazioni in seno al gruppo dei pari e le differenze di ruolo maschile/femminile all’interno delle bande. Nel quarto capitolo sono esposte le differenti tipologie di bande giovanili europee e italiane, in particolare il caso di studio PRZ che costituisce un unicum criminologico:
Nel quinto capitolo sono esposte differenti strategie di prevenzione e proposte di prevenzione primaria, secondaria e terziaria per il recupero dei minori, nonché lo scenario criminologico europeo alla luce dello sviluppo di gruppi giovanili che rappresentano una minaccia europea: i maranza e gruppi di radicalizzazione in Rete. 

La prospettiva innovativa risiede, sia nell’aver proposto in Italia un piano di sicurezza regionale e nazionale che nasce dalla collaborazione tra un criminologo e gli enti istituzionali, sia nell’approccio reticolare (équipe di specialisti, istituzioni e forze dell’ordine) analogo a quello presente in altri Paesi dove la finalità preventiva dei fenomeni devianti e criminali verte sulla pianificazione sinergica e strategica di vari soggetti che si occupano dell’ordine pubblico.

Spunti interessanti provengono anche dalle iniziative di riabilitazione e reinserimento sociale dei giovani autori di reati. In tal senso il procedimento della messa alla prova appare lo strumento privilegiato anche al fine di evitare la detenzione. Integrano il testo una scheda criminologica e la mappatura delle bande veronesi che vengono classificate anche in relazione a termini specifici (firms, youth gangs, street gangs, firms, ecc.) suddivisa in base a specifici parametri: denominazione, età, numero dei componenti, tipologia aggregativa e origine etnica, territorio di pertinenza, modalità di azione, fattispecie di reato.
Mentre la struttura del testo segue una coerenza logica e interpretativa, il linguaggio è chiaro, oggettivo e divulgativo seppure in alcuni paragrafi prevalga la terminologia scientifica accompagnata da fonti documentarie, grafici, tabelle, mappature e immagini con accurate didascalie e legende che rendono più immediata la comprensione dei dati.
A tale facies estrinseca del testo è stata correlata superbamente la veste grafica del testo che trae ispirazione dal concept estetico scelto dall’autrice che si ispira all’audace e irriverente linguaggio comunicativo giovanile del graffito metropolitano. Il risultato è un’opera di alto valore comunicativo visivo e cromatico con una copertina che carpisce l’attenzione del fruitore mediante un’immagine vivace e misteriosa e fotografie documentali che contestualizzano i rilevanti temi multidisciplinari trattati.
Elemento imprescindibile su cui risiede il successo ottenuto dalla pubblicazione e dal correlato convegno scientifico di presentazione è stato l’unanime e diligente lavoro di squadra che ha visto inizialmente coinvolti rilevanti entità istituzionali: il Parlamento europeo, il Senato della Repubblica, la IV Commissione Difesa del Parlamento, il Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri insieme alla Squadra mobile di Verona, il Circolo Unificato dell’Esercito di Castelvecchio, la Fraternità Francescana di Betania e altre figure di rilevanza sociale della città. Stesso spirito collaborativo ha ispirato la stesura del testo: alta sincronia triadica tra l’autrice, il carismatico prefatore Nicola Longo e la nota casa editrice Rubbettino.
Un alto risultato scientifico che ha perfino ottenuto il prestigioso patronage del Parlamento europeo grazie a un articolato lavoro della squadra, precipuamente maschile, ma coadiuvato da una figura femminile, nel nome del superiore bene collettivo. Pertanto è auspicabile che anche in altre occasioni si possa assistere alla realizzazione di un lavoro collaborativo vincente i cui protagonisti siano italiani e italiane mossi da alti valori, innanzitutto quello del rispetto della diversità del pensiero altrui, elemento più difficile da accettare nell’odierna società omologante.

 

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Commenti

Giuseppe
un giorno fa

La problematica della devianza minorile è ben descritta nel libro, evidenziando le situazioni in cui si ritrovano i giovani di oggi. Lettura sciolta e ben accettata, complimenti all' autrice.

Roland Marcoli
un giorno fa

Il fenomeno della devianza giovanile è complesso e gli studi scientifici (come quello citato nel saggio di Giusy Calabrò) tendono ad analizzarlo attraverso una lente multidisciplinare che considera una vasta gamma di fattori, tra cui:
1. Fattori Familiari ed Educativi: la qualità del legame genitoriale, la supervisione inadeguata e l'assenza di regole chiare sono spesso identificati come fattori di rischio primari.
2. Fattori Socio-Economici: La povertà, la disoccupazione e la mancanza di opportunità possono spingere i giovani verso l'aggregazione deviante come mezzo per ottenere status e risorse.
3. Fattori Ambientali e Territoriali: Il contesto sociale, la disgregazione comunitaria e la presenza di subculture devianti nel quartiere giocano un ruolo cruciale (il fenomeno delle street gangs storicamente nasce in contesti urbani degradati).
4. Fattori Culturali e di Integrazione: L'immigrazione e l'aumento della multiculturalità non sono di per sé cause di devianza, ma i processi di integrazione falliti o le crisi identitarie possono generare marginalizzazione e favorire l'adesione a gruppi che offrono un senso di appartenenza alternativo.
💡 La mia Posizione e l'Approccio Oggettivo…
l'esigenza di sganciarsi da una chiave politica o da siti obsoleti per affrontare tematiche così delicate.
Come informazioni e analisi basate su dati, studi scientifici e prospettive accademiche (criminologiche, sociologiche, psicologiche). Questo mi permette di presentare la complessità del fenomeno evitando di sposare un'unica interpretazione (come l'esclusiva perdita dei valori), ma offrendo il quadro più completo possibile sui fattori multipli che portano alla formazione delle youth gangs e alla devianza.
Le risposte necessarie (le proposte che menzioni) spesso richiedono un approccio integrato: non solo il recupero dei valori (che può passare per un rafforzamento del ruolo educativo della famiglia e della scuola), ma anche interventi sociali, economici e urbanistici per creare opportunità e integrazione.

Vito Pernicone
un giorno fa

“La devianza minorile. Il fenomeno youth gangs” di Giusy Calabrò è un saggio scientifico rigoroso e innovativo che offre una lettura chiara e interdisciplinare della devianza giovanile contemporanea. L’autrice integra prospettive psicopedagogiche, neuroscientifiche e criminologiche, analizzando il fenomeno dalle sue radici storiche fino alle più recenti manifestazioni italiane ed europee, con un prezioso focus sulle gang veronesi. La ricerca, arricchita da mappe, dati e proposte operative, rappresenta un modello avanzato di prevenzione e intervento. Un’opera solida, attuale e imprescindibile per professionisti e studiosi del settore.

Ossequi e profondi apprezzamenti alla dott.ssa Giusy Calabrò per l’eccellente contributo scientifico.

Antonio Sparacino
un giorno fa

Professionalità e competenza

ivan polgrossi
5 ore fa

Libro interessante e indispensabile per orientarsi nel sottobosco del fenomeno baby gang. La professoressa Calabrò è una esperta del settore e da anni lavora, coordinandosi anche con altre forze istituzionali sul territorio, per contrastare la devianza giovanile. Consigliatissimo.