Modifica CDC e autismo - di Anna Lisa Maugeri

Pubblicato il 7 dicembre 2025 alle ore 18:04

L'informaziuone che scopre l'acqua calda

 

Non sono stati molti i giornali e i programmi televisivi di informazione ed approfondimento che si sono occupati della notizia della recente e importante modifica sul sito del CDC (Centers for Disease Control and Prevention - Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie degli USA). La notizia ha avuto più risonanza sui social media dove è rimbalzata da post a post nelle bacheche degli utenti.

Se i maggiori media e le principali agenzie di stampa italiane hanno sussurrato appena quanto accaduto, la stampa estera si è lanciata spedita nella pubblicazione di articoli che puntano a screditare e punire mediaticamente la scelta dell’amministrazione Trump.

Ma andiamo per ordine.

Cosa è accaduto
Il 19 novembre 2025 sul sito web del CDC viene modificata in maniera sostanziale la pagina che contiene le informazioni scientifiche in merito al collegamento tra vaccini e autismo. Sul sito oggi si legge: “Ai sensi del Data Quality Act (DQA), che impone alle agenzie federali di garantire la qualità, l'obiettività, l'utilità e l'integrità delle informazioni che divulgano al pubblico, questa pagina web è stata aggiornata perché l'affermazione ‘I vaccini non causano l'autismo’ non è un'affermazione basata su prove scientifiche. Studi scientifici non hanno escluso la possibilità che i vaccini infantili contribuiscano allo sviluppo dell'autismo. Tuttavia, questa affermazione è stata storicamente diffusa dal CDC e da altre agenzie sanitarie federali all'interno dell'HHS per prevenire l'esitazione vaccinale”. 

Prontamente, sul sito del National Academy of Sciences, citato dal CDC nello specifico per la pubblicazione del volume “Adverse Effects of Pertussis and Rubella Vaccines” (“Effetti avversi dei vaccini contro la pertosse e la rosolia”), ha pubblicato sul proprio sito una dichiarazione a firma della Presidente della National Academy of Sciences, Marcia McNutt, e del Presidente della National Academy of Medicine, Victor J. Dzaus, in cui si legge: “Questa settimana, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno citato alcuni dei nostri lavori in nuove linee guida relative a vaccini e autismo. Tuttavia, le citazioni non forniscono il contesto più ampio dell'intero corpus di studi sulla sicurezza dei vaccini, essenziale per un dibattito informato su questo argomento. È importante sottolineare che il rapporto del 2012 dell'Institute of Medicine, che valutava gli effetti avversi dei vaccini e citato dai CDC, ha rilevato che pochissimi problemi di salute sono causati o chiaramente associati ai vaccini. Inoltre, sulla base del nostro corpus di studi su questo argomento e del vasto consenso scientifico, sosteniamo l'affermazione che i vaccini non causano l'autismo.” 

I titoli della stampa estera 

Come ha reagito la stampa di fronte ad una modifica così radicale nelle dichiarazioni del CDC in merito al legame tra le vaccinazioni pediatriche e l’insorgenza, in costante aumento, della sindrome dello spettro autistico? Le più importanti testate giornalistiche hanno puntato sulla questione politica, ovvero hanno evidenziando
che le affermazioni, e di conseguenza le indicazioni pubbliche del governo in merito a questioni di tipo medico-scientifico, sono influenzate dalla linea politica di chi è al comando. 

The Guardian titola “Robert F Kennedy Jr ha incaricato il CDC di cambiare posizione sui vaccini e l'autismo”, mentre la CNN si spinge più in là facendo esplicite affermazioni con il titolo “Il sito web del CDC è stato modificato per includere false affermazioni che collegano l'autismo ai vaccini”. 

In particolare, proprio nell’articolo pubblicato dalla CNN, per rafforzare le affermazioni dell’autrice Brenda Goodman, si citano alcune opinioni alquanto bizzarre, come quella della presidente e co-fondatrice dell'Autism Science Foundation, Alison Singer, che dice che "non si può condurre uno studio scientifico per dimostrare che qualcosa non causa qualcos'altro", o come quella del dottor Paul Offit, pediatra e direttore del Vaccine Education Center presso il Children's Hospital di Philadelphia che in un post su Substack, afferma: “Gli studi scientifici non possono mai dimostrare nulla" – aggiungendo - se Robert F. Kennedy, Jr volesse essere onesto con il pubblico americano, dovrebbe chiarire sul sito web del CDC che anche i bocconcini di pollo potrebbero causare l'autismo, cosa che non è mai stata e non sarà mai smentita".

Andiamo oltre le strumentalizzazioni politiche e mediatiche
La sostanza della modifica apportata sul sito del CDC, a parere di chi scrive, è molto diversa rispetto all’interpretazione e alla narrazione che ne hanno fatto molti giornali e rappresenta un’opportunità di conoscenza imprescindibile ed irrinunciabile. 

Il CDC apre finalmente la strada ad ulteriori studi che possano affermare o escludere, con un migliore approccio scientifico, il collegamento potenziale tra autismo e iter vaccinale in età pediatrica. Il CDC dice ragionevolmente che l’affermazione “I vaccini non causano l’autismo” non soddisfa gli standard del Data Quality Act: le prove disponibili non sono considerate sufficienti per escludere con certezza un possibile ruolo dei vaccini infantili nello sviluppo dell’autismo. Storicamente, tale affermazione veniva usata per contrastare l’esitazione vaccinale (ndr: ritardo o diffidenza nei confronti della vaccinazione), ma non è una motivazione sufficiente o che impedisce nuovi studi e una maggiore attenzione sul tema. 

L’HHS ( il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti) sta quindi avviando una valutazione completa delle cause dell’autismo, inclusi possibili meccanismi biologici e potenziali legami con i vaccini, dato che molti studi finora sono stati ritenuti insufficienti o metodologicamente limitati. 

Le prove attuali non supportano né escludono in modo definitivo relazioni causali per vari vaccini infantili, mentre per il vaccino MPR (trivalente: morbillo, parotite, rosolia) le revisioni esistenti indicano nessuna associazione, pur con limiti metodologici degli studi disponibili. Dunque, la correlazione tra la somministrazione dei vaccini in una determinata fascia d’età e l’aumento dell’autismo non è stata studiata a fondo e i fattori come l’esposizione all’alluminio e i calendari vaccinali richiedono ulteriori ricerche. L’HHS intende indagare possibili meccanismi biologici (es. adiuvanti, condizioni mitocondriali, neuroinfiammazione) e poi aggiornare le linee guida con nuove evidenze più solide. 

Questa non può che essere una buona notizia, comunque la si pensi sui vaccini e a prescindere dalle opinioni personali, dalle ideologie e dal colore politico: studiare da ogni punto di vista, senza preclusioni, le cause e di conseguenza le possibili cure e nuove terapie, è un arricchimento per la comunità scientifica e per l’umanità, specialmente oggi, a fronte di un aumento esponenziale dei casi di autismo, che non può essere semplicisticamente attribuito alla maggiore capacità di fare diagnosi.

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